giovedì 16 febbraio 2012

martedì 7 febbraio 2012

L' era glaciale de' noantri

La neve a Roma. Non serve che ne parli anche io. Non serve che parli ancora del sindaco Aledanno (come lo chiama il mio geniale amico Marco), della totale e comprensibile inadeguatezza della capitale, dei cittadini attoniti e dei ragazzini felici.
Potrei però parlare della rampa del garage ghiacciata e dell'impossibilità di far uscire le macchine. Posso raccontare di come, venerdì all'alba , mi sia svegliata per il raffreddore e per le urla disperate di una frizione. L'agonia è durata 40 minuti. Alla fine il proprietario della macchina si è andato riporre nel garage e penso abbia telefonato al posto di lavoro per avvertire che non sarebbe andato.
Il suo sali e scendi però, aveva schiacciato ben bene la neve per 3/4 della rampa e verso le 10 di mattina, dopo altri inutili tentativi da parte di altri condomini, la rampa era una pista per bob. Olimpionica. Era così ghiacciata (sospetto che qualche furbone abbia anche avuto la geniale idea della classica secchiata di acqua),che un bob a 4 poteva, senza difficoltà, raggiungere i 100 km orari. Ma la neve a Roma ha portato anche gioia, panorami mozzafiato, calma e silenzio ovattato. Cose non da poco per questa città.
Ha portato anche alla chiusura delle scuole.
Ha portato anche un mio sfinimento rapido e repetino. Se sommiamo ai 4 giorni di chiusura scuole+ we+ una settimana di influenza del nano...facciamo i conti.
Il nano è convinto , sinceramente, di essere il Gatto con gli Stivali. DA quando si sono incontrati, ormai più di un mese fa al cinema ( e rivisti domenica), per il nano è diventato L'EROE, il mito, un amico fidato, il senso della vita e soprattutto il senso per le galoscine comprate per la pioggia.
Le indossa da quando siamo tornati dal cinema, insieme alla spada di Zorro dell'adolescente (che avevo intuitivamente conservato) e una cintura ottenuta da una maglietta tagliata, mostrando lo sgurdo da cattivo ereditato da quando era un pirata.
Ecco. In questi giorni avrò stretto in vita quella cintura una cosa come 150 volte.
La vuole "tretta, tretta" perchè altrimenti non gli tiene la "ppada",  "pecchè io sono il Gatto con i tittivali!!" (brandendo la spada in aria).
Avere i ragazzini in casa, senza uscire e per giunta io malata (altrimenti sarei uscita), non è impresa semplice. Litigano, si fanno i dispetti (il nano non è assolutamente vittima, sia chiaro), sporcano il triplo, mangiano il triplo, si annoiano il triplo.
L'adolescente in realtà l'aveva un'idea per non annoiarsi e per passare in modo leggiadro questi giorni. Computer, console per giochi, sonno e qualche fumetto qua e la. Cibo. Anzi, i fumetti solo la sera, al limite.
Dopo il primo giorno abbiamo dovuto stoppare lo scempio di neuroni e costingerlo ad attività alternative.
Quindi è stato costretto a seguirci nella camminata sulla neve intonsa del parco degli Acquedotti, ha partecipato bofonchiando alla realizzazione di un pupazzo di neve (criticandone l'aspetto e le forme), è stato spedito al centro commerciale a comprare le mele e ad incontrare un suo simile e mi ha aiutato a cucinare, ma questo gli è piaciuto. Per il resto è stata solo battaglia di spegnimenti e induzioni allo svolgimento dei compiti.
Lui si è prodigato in macumbe pro-nevicate, nella speranza che la chiusura si prolungasse ancora. La cosa si è svolta maggiormente via FB in collegamento real time con i compagni di classe.
Io avrei voluto solo dormire, per alleviare questo mal di testa assurdo e per smetterla di soffiarmi il naso. Ma inutile dire che è stato impossibile.
Quando stamattina ho urlato: "lasciatemi in pace, non rompetemi le scatole per almeno 10 minuti" (ero nel mezzo di un fuoco incrociato di richieste a raffica), il nano, infido e ruffiano come pochi, è venuto da me e mi ha sussurrato con voce flautata : "io non ti 'ompo e ccatole, io sono bbavo...Cri ti 'ompre sempre e 'ccatole".
No, capito? 3 anni e mezzo...
Ieri ho tentato di far vedere delle alternative anche a lui. In effetti ho cercato di ipnotizzarlo con l'IPad, dopo ore di macchinine, treniti e cinture con spade (anche con l'alternativa del cinturone con pistole).
Volevo fargli vedere l'origine del Gatto con gli Stivali e cioè Zorro/Banderas, adorato dall'adolescente quando era nano.
Lui l'ha visto, rivisto, osservato e anche apprezzato se volete.
Quando gli ho chiesto entusiasta : " ti piace Zorro? hai visto che forte e come combatte con la spada?" , lui mi ha risposto, impassibile e convinto :
"si, mi piace Zorro/Gatto con i tittivali".
" Ma come Zorro/Gatto con gli stivali? vabbè che hanno la stessa voce, ma questo è Zorro soltanto. E' lui quello figo, quello vero. Lo rivediamo?"
"No. Vojio vedere solo Gatto con i tittivali. Zorro no."
Amen.

domenica 5 febbraio 2012

Domenica in famiglia con adolescente

Fuori della porta

Perchè? Perchè quando mi chiudo in bagno per cercare di espletare le mie naturali funzioni, o anche più semplicemente, per sfuggire alla vita per almeno 5 minuti, l'adolescente decide che mi deve assolutamente comunicare cose? 
Si piazza fuori della porta e parla, comunica  chiede, si informa, ti informa.
E le comuicazioni possono essere di carattere personale, possono essere notizie su amici o fatti di scuola, possono essere anche comunicazioni importanti, di quelle che: " io te l'ho detto , adesso ricordatelo tu...";
possono pure essere avvisi da firmare, che nella scuola media che frequenta l'adolescente c'è un via-vai continuo di avvisi da firmare. A kili!
Ma quanta carta usano? 
E se non te li ricordi, bada bene, viene ripreso figlio e genitore.
Ecco, lui te li dice fuori della porta del bagno. Ti dice anche i piani della giornata, lo stato di salute, la trama dei N.C.I.S. e quella dei "Bones" e anche se ha avuto il solito diverbio con il suo ex amico, quello per cui almeno 10 minuti al giorno vengono spesi nel rimpiangere e arrabbiarsi.
Alla fine però, aggiunge sempre " ma che ti sto disturbando?".
Io mi aspetto, prima o poi, di vederlo sbucare da uno squarcio della porta mentre urla: "Wendy, Wendy".
Altre volte invece, decide di fare tutte queste comunicazioni, urlando dalla sua stanza, consapevole del fatto che io sono chiusa in bagno. E si scoccia se quando esco gli chiedo di ripetere.



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La App resa

la App ha ricominciato a funzionare. E mi ha reso i miei post scritti e gli appunti. Quindi vi metto i post-umi. 



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