giovedì 17 giugno 2010

arrivati!

viaggio quasi infinito!
in realtà erano solo 8 ore di volo , tranquillissimo per giunta.
solo che per chi ha un bambino possono diventare 16 ore di agonia. i nostri vicini che le han fatte dormendo , hanno ricevuto a loro insaputa pensieri per niente pacifici , anzi piuttosto belligeranti.
Carlo avrà fatto qualche ventina di volte l'aereo su e giù , perchè Ian , scopertosi papàdipendente , voleva solo lui ed andava mendicando tra i passeggeri biscottini e carezze.
non che con questo io sia riuscita a riposare.
appena arrivati ci siamo fatti accalappiare da un taxista abusivo che si è offerto di portarci in albergo per soli 55 dollari (in realtà sospettiamo che la cifra sia praticamente identica a quelli legali!).
però è stato più fico. innanzi tutto perchè lui era un fico. un afroamericano colpito da orgoglio obamesco, vestito benissimo e gentile (e qualcuno aggiungerebbe anche perfettamente abbronzato!)
macchinone alto , grosso , nero , luccicante, interni in pelle , finestrini oscurati e aria condizionata a palla.
mi sono sentita "arrivata a new york" quando la sua radio (sintonizzato su qualcosa di simile alle nostre radio soft) ha trasmesso una canzone dei bee gees della "febbre del sabato sera"http://www.youtube.com/watch?v=KcQrJcCAo2U. wow! come mi sono sentita newyorkese!
poi per vincere il tremendo jat lag che ci stava colpendo abbiamo girato per il quartiere , long island, pieno di casette piccole , dall'aspetto o lezioso e confettato o inquietante.
vie di mezzo non ce n'erano.
per cena abbiamo optato per un classico hamburger al colesterolo, pure per quel poverino di nostro figlio, il quale forse non aveva mai nemmeno assaggiato una carne così condita e carica di ormoni e antibiotici.
off course...ormai è andata!
e meno male che io a casa compro solo biologico...sospetto che questo sia solo l'inizio!

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