venerdì 30 agosto 2013

Helvezia 2

Andando a zonzo per la svizzera , abbiamo scoperto che questi se la spassano mica poco. È non solo perché hanno belle rotatorie e fiori graziosi ai balconi. Gli svizzeri hanno il culto del divertimento, del parco tematico insomma. Ne abbiamo trovati di tutti i gusti: villaggio western completamente ricostruito, parchi avventura di ogni specie, villaggio dei trenini a vapore, mega labirito ( vantano il piú grande labirinto del mondo), parchi natura, parchi animali, musei di ogni genere ( anche quello del cane San Bernardo) . Siamo anche rimasti affascinati dal grand numero di treni , diversi per itinerario, motore e carrozzeria. Ne abbiamo visti di panoramici ( con tetto in vetro), a vapore vero, a cremagliera, super veloci, super lenti, che vanno su per montagne, verso un osservatorio, con degustazione di cioccolata a bordo, con ristorante romantico, quelli rossi, quelli blu, tanto da farci ripromettere di fare un viaggio solo con i treni svizzeri. E cosí siamo finiti nel paradiso di ogni bambino, specie se maschio e specie se affascinato dai treni. Un parco tematico solo con riproduzioni fedeli di treni a vapore, vero,  che viaggiavano in mini panorami ricostruiti con attenzione maniacale, tipica del popolo elvetico e sui quali si poteva viaggiare comodamente seduti, con mamme , papá , nonni e pure fratelli maggiori, divertiti e non annoiati, niente a che vedere con le acce rassegnate viste al parco tematico alle porte di Roma. C'erano le  stazioni ,con tanto di avviso incomprensibile ( quindi reale), i ponti di legno o ferro, laghetti, tunnel e scambi. Passaggi a a livello, villaggi e casette, anche una piccola montagna sulla quale si inerpicava un mini treno a cremagliera. E ancora i depositi e le officine. L' homino era convinto di essere a Cugghinton...
La cosa che ci ha piú sorpreso, girando anche altri parchi, é stato che il divertimento per bambini é creato soprattutto attraverso l'uso della fantasia e dell'azione fisica del gioco. Siamo andati anche al parco del labirinto, dove alla fine il labirinto era forse il minimo. Scivoli da fare dentro i sacchi di juta, repliche dei piú famosi giochi in legno realizzati in scala gigante, giochi tradizionali riproposti in chiave moderna, giochi da fare anche insieme a mamma e papá , divertendosi veramente tanto. Anche un' area riservata alla guerra di palloncini d'acqua. E anche se il prezzo di questi parchi non é un regalo, all'ingresso ognuno aveva il suo prezzo e , meraviglia, gli sconti che trovi in giro per i vari punti informazione, sono veri, si applicano anche al prezzo ridotto del bambino e vanno per tutta la famiglia. In questi parchi niente Bolllywood, peró di famiglie numerose indiane ne abbiamo incontrate, eccome.  Come al solito ho fatto i miei giretti rituali nei super e ho ritrovato cose che mangiavo da piccola quando vivevo in Belgio, prima fra tutte, la marca dei miei formaggini preferita. La mucca rossa che ride con un bel vistoso orecchino. Da piccola la adoravo. E poi il succo di mela, ma quello frizzante...
Siamo rientrati dal tunnel del San Bernardo nella valle e la mattina dopo abbiamo fatto colazione con ovomaltina autentica svizzera!
L' homino ha già attaccato con la nenia " quando torniamo in svizzera dai trenini????", e ha voluto che gli facessi una bandiera rossa con croce bianca. Che c'è n'é voluto all'inizio per fargli capire che no, non eravamo in un posto con tutti ospedali e ambulanze e che quella era semplicemente la bandiera del posto dove eravamo andati.

giovedì 29 agosto 2013

Helvezia parte 1

Siamo tornati dalla Svizzera. Avrei voluto scrivere da li, ma eravamo privi di connessione. Non ci eravamo preparati in tempo. Che poi il viaggio é stato breve. Peró devo dire pieno di cose particolari. Ci ero giá stata anni fa ( tanti) con i miei genitori. Un bel viaggio on the road, tipico di mio padre. Bello insomma. E in effetti la Svizzera é veramente bella. Sará pure " leccata" come dice l'homo, ma a me quella cura per le case, le strade, gli ambienti in genere e anche le aiuole e le rotatorie, mi sa tanto di amore verso la propria terra. Che poi qui non é solo amore, qui trattasi anche di orgoglio, di appartenenza, di mostrare quello che ogni giorno fanno per  tenere alto il nome della loro nazione. Concetti semplici ma che  a noi italiani stentano ad entrare in testa e nelle abitudini. Teniamoci stretto il parmigiano che é meglio dell' Emmenthal, va'...
Comunque dicevo , la bellezza. In certe parti é mozzafiato. Le montagne che gli sono capitate non hanno bisogno di eccessiva cura o restiling. Quelle sono incredibili di natura e hanno comunque avuto culo a capitarci in mezzo, stí svizzeri!
Siamo passati  tra vette stupende, verdi, bianche e verdi di nuovo. Granitiche e svettanti. Hanno creato dighe assurde , che nemmeno sembrano scempi ( che invece lo sono) e che producono milioni di kilowatt tutti per loro. Eppure una diga lassú in cima, aveva un invaso uguale a un fiordo e si faceva fatica a capire in che parte del mondo si fosse in quel momento.
E poi i ghiacciai belli e maestosi.
Ecco, io avevo trascinato la famigliola in mezzo alla Svizzera per portarla su un ghiacciaio 
bellissimo, dove ero stata con mio babbo. Dopo aver attraversato in diagonale questo paese e a aver scavalcato non so quanti valichi, arriviamo a Interlaken  per passare la notte li. Mai errore fu più disastroso. È che ne sapevo io che la Svizzera era diventata meta di turismo Bollywoodiano???
Centinaia di indiani, anzi migliaia di indiani, ovunque. Alberghi , ristoranti, parchi , negozi. Tutti li per visitare  e rivivere le scene piú emozionanti dei film che hanno amato. Il  turismo svizzero, ovviamente, sta capitalizzando questa ossessione: negli ultimi anni il numero di indiani arrivati in 
vacanza è raddoppiato fino a raggiungere i 325.000 turisti solo l’anno scorso. E le agenzie si stanno specializzando in tour tematici dai titoli romantici, richiestissimi dalle coppie in luna di miele, ma
anche da intere famiglie. Tipica scena , quando lui e lei si  rincorrono e poi rotolano o per prati tipicamente svizzeri o su cime innevate di qualche montagna, ( ci siamo documentati su Youtube).
Una di queste mete era proprio la mia vetta e il mio trenino a cremagliera. Che ormai é diventato pure tecnologico e costa un prezzo pari a mezza settimana da Mambo Jambo. 160 euro a persona. Quindi
la notte nella ridente localitá lacustre é saltata e la vetta con annesso ghiacciaio anche. Ne é nata una allegra nottata attraverso boschi, belli pure al buio e una notte a dormire in macchina tutti sotto una
trapuntona  che avevamo nel portabagagli, con i ragazzini divertiti manco fossimo in campeggio: " stanotte lo rifacciamo?" . Io è l'homo, con l'entusiasmo sminuito dal mal di schiena, abbiamo
declinato  la proposta. Però poi una meravigliosa colazione bordo lago, con il sole, i croissant e la marmellata di albicocche svizzere ( non ci credevo nemmeno io!) , ci ha fatto fare la
pace con tutto.  Per il resto,  appena rimbecco l' onda di connessione...

Mani, burro e frantumata

Scrivere su uno schermo frantumato non é bello. Se poi lo schermo te lo ha frantumato il figlio adolescente, ecco che le palle ti girano di brutto...
Ok. La colpa é stata anche nostra. L'homo non doveva chiedere all'adolescente di impegnare anche la seconda mano e io non dovevo fargli impegnare questa mano passandogli il tablet da un finestrino semi-aperto. Eccessiva  richiesta di molteplici capacitá in un gesto solo. Troppe per un adolescente che non PUÒ  prestare attenzione perché impegnato a pensare:  alla musica che ha in cuffia, ai giochi che deve completare, all'assenza di connessione, agli amici che " beati loro sono rimasti a Roma" ( inutile fargli notare che é beato chi NON resta al caldo di Roma), alla fame sempre incombente, alla genesi e  dei 50 film horror che si é fatto passare dal parente valdostano e altre 200 minchiate adolescenziali, tutte ovviamente meno che l'unica necessaria al momento. Prestare 10 secondi di attenzione basic. Quella a requisiti minimi. Quella standart , quella fornita dalla casa produttrice.
Adesso é li che rimugina su come procurarsi la cifra da noi stabilita ( simbolica) per ripagare il danno. Ha coinvolto i nonni per farsi dare i soldi che ha su un libretto postale ( e quelli ovviamente hanno declinato la proposta),  pensa ad accantonamenti di paghette e lavori remunerati da non si sa chi e non si sa per cosa. Per ora dice che non prenderá mai piú in mano un IPad in vita sua , visto che é talmente " sfigato". Perché, sia chiaro, non gli é caduto dalle mani per disattenzione, ma per sfiga, pura semplice sfiga...

martedì 20 agosto 2013

Il giorno della MarMorta

La prenderó alla lontana ,ma poi si capirá il titolo.
Insomma , vari, svariati e anche avariati anni fa , lavoravo come decoratrice-pittrice-mosaicista-facciodetutto, per una coppia di bizzarri fratelli pseudo decoratori/ artisti da noi tutti chiamati Barbarians. È cosí resteranno per me e per tutte le persone che hanno avuto a che fare con loro. Devo dire che poi come esperienza lavorativa e umana nemmeno é statacosí male. Di esperienze ne ho accumulate da campare di rendita negli a anni a venire e di persone brave e buone ( di quelle che hanno lavorato con i Barbarians), ne ho incontrate. Per un certo periodo si era venuto a creare un gruppetto niente male. Efficiente e affiatato, ovviamente, in totale balia dei fratelli che ci dirigevano con fare caotico e dispotico, in balia a loro volta, di clienti folli.
Proprio per questo affiatamento eravamo riuscite ( tutte donne), a vivere questo " caos creativo" con un ottimo spirito, anche se a volte, spesso, da ridere c' era ben poco.
Poi tra nascite di figli, altri lavori presi, cambiamento di vite vario, ci siamo con alcune perse.
Vorrei adesso mettermi a raccontare di alcuni cantieri assurdi , di commesse dalle richieste assurde ( dallo stile ai tempi di realizzazione intendo), ma andrei completamente fuori traccia adesso. Mi riprometto di tornare sull'argomento, perché ne vale la pena.
Tutto questo si svolgeva circa 10 anni fa e con certe compagne di lavoro da allora ne avevo perse le tracce ( si in questo caso nemmeno Fb é servito!!)
Comunque. Mentre ero in un grande supermercato di Aosta, l'homino si mette a parlare di formaggini rossi con un suo coetaneo, homino pure lui.
Io  e la mamma ci scambiamo un paio di battute su come nella terra della fontina, un bambino preferisca dei formaggini insapori e industriali e poi arrivederci. Nel salutare questa mamma, vedo che la faccia non mi é nuova ...un colpo! É una delle mie amiche pittrici. Cavolo! Qui ad Aosta?
La chiamo...si! É lei! Sorpresa delle sorprese. Anche lei ha casa qui, da 40 e oltre anni.
L'avevo lasciata con una piccola appena nata e adesso ne ha 2 anche lei...scambio di numerie di indirizzi e la promessa di vedermi presto per camminare insieme..
È infatti cosí é stato. Ci siamo riviste, abbiamo parlato dei vecchi tempi e dei nuovi, e la gioia di rivederla é stata grande. Abbiamo organizzato una camminata piena di bambini verso un laghetto a 2.300 metri.
L'homino é stato grande. Ha camminato senza storie sempre, come del resto aveva atto giá nelle passeggiate dei giorni scorsi.
L'adoelscente, (eletto capogruppo di una comitiva di pre- adolescenti ed eroe di ottenni/novenni in
quanto massimo esperto della valle sulle carte di Yoo-gi-ho),  invece ha ceduto sull'ultima salita, avvalendosi del diritto di non farcela in quanto erede di DNa flaccido di suo padre..dovrò spiegargli che suo padre alla sua etá faceva almeno 3 sport o lasciò correre?
Arrivati al laghetto( bellissimo!) tra allegria da meta raggiunta, panini e vitelli simpatici, é stato rinvenuto il cadavere di una marmotta , ribattezzata subito MarMorta, nell' acqua.
É stata la cosa piú bella della giornata! Per tutti i bambini un' attrazione incredibile. Il gusto del macabro é sempre vittorioso...con i bastoni è stata ripescata e analizzata. Sono state fatte ipotesi su come e perché sia finita li  è su chi abbiam mangiato almeno la sua metâ. Un aquila? Un predatore? Morta di vecchiaia? Affogata?
 Ha vinto l' ipotesi piú affascinante. Un ' aquila in volo l'ha persa dopo averla catturata...
Durante la discesa non si é parlato d'altro..e ancora é oggetto di discussione.
La povera marmotta morta nel lago. E a nessuno ha fatto schifo sia chiaro!!
È anche se questa camminata é stata una passeggiata targata Roma al quasi 100% ( solo un paio erano del nord), é stata bellissima!
Domani andiamo in Svizzera a fare una passeggiata, sempre con questi amici ritrovati.
Vediamo che ne uscirà...


sabato 17 agosto 2013

Misteri della notte. Ovvero: " come cerco di fare fessa mia madre"

"Adolescente, ho appena fatto il bucato. Com'é che dopo una settimana noi 7 paia di mutande a testa e tu solo 2?????" 
"Noooo, é che io me le lavo a mano...."
" Adolescente, non ne ho mai vista nemmeno una stesa...."
" Ahhhh! No, io le lavo è poi le metto bagnate" 
" Ma quando??"
" Di notte, tu non puoi vedermi. Verso le 3,00 mi alzo, le lavo e poi le rimetto...si non chiedermi perché faccio queste cose strane. Ma le mutande le ho pulite..."
"??????????????????????????" 
(Ovviamente qui mi é partito l'embolo e mi hanno sentito fino a quota 1.800 mt)

martedì 13 agosto 2013

Appropriazioni indebite. Chelipossinofulminá!

" Prima o poi doveva ricapitare"  ha detto l' homo quando siamo entrati in casetta devastata. A quanto pare tra gli usi e costumi di questa montagna, c' é anche quello di appropriarsi delle case disabitate durante l' inverno. Ovviamente non da parte dei montanari in genere, ma dei vagabondi montanari, di cui sinceramente ne ignoravo l'esistenza. Hanno rotto una finestra e voilá, hanno vissuto, non sappiamo bene quanto tempo, in casa nostra, usando il divano, i letti, le coperte e risparmiando, se dio vuole, il bagno e la cucina. Rubando peró il sapone per i piatti, la bistecchiera e i coltelli con il manico di legno. Hanno anche " asportato " un materasso, tutte le trapunte, asciugamani, accappatoi e maglioni. Hanno aperto una scatola contenente vestiti vecchi dell'homo: " sono ancora buonissimi!!" e li hanno lasciati li, senza toccarli nemmeno. Di questo l'homo quasi non si capacita...
Con l'occasione abbiamo buttato un pó di roba, risalente forse a minimo 30 anni fa, ma niente a che vedere con il vintage. Le case di vacanza non hanno mai niente di interessante dal punto di vista qualitativo. Spesso sono la succursale della cantina. Il posto dove porti la roba che non ti senti di buttare in città. Cosí spesso queste case sono un misto di stili, un trait d' union tra varie epoche. Spesso il risultato é tremendo. Sia chiaro. Per chi mi conosce sa che MAI accozzerei stili e roba a caso. So' troppo " estetica". Preferisco caricarmi di borse pur di non indossare il "caro maglione di quando ero adolescente" e per quanto riguarda lo stile di arredo, cerco di adeguarmi all'ambiente a alla tradizione. Infatti sbircio non poco dalle finestre delle case qui in valle. I cesti e cestini vanno alla grande. Poi vanno oggetti attaccati un pó ovunque, dalle giarle agli attrezzi agricoli dismessi, vecchi pezzi da sci, slittini e teschi di camosci ( ma quelli mi fanno schifo) , come pure l'immancabile corno di stambecco appeso da qualche parte. I mobili sono bellissimi. Un bel legno consumato fa la differenza rispetto ai mobili in "stile" in abete lucidato. Purtroppo. Di questi ancora se ne vedono tanti. Ne abbiamo anche noi. Poi pietra, pietra ovunque , grigia, tempestata di lapilli luccicanti. É la pietra " Losa" che devo ancora capí se Losa é una qualitá o un nome affibbiato qui. Ci fanno i pavimenti , i tetti, gli oggetti e i rivestimenti delle case. E anche se alla fine  tutta questa losa conferisce alle case della valle un aspetto un pó grigio, avere una casa in pietra é veramente qualcosa di superbo. Intanto qui ho riempito tutto di cestini, ho comprato vecchi attrezzi valdostani ai mercatini che ho sparpagliato per casa, ho inchiodato alla parete i vecchi sci di legno di mio padre e le piccozze dello zio Giulio e messo tendine " leziose e inutili" alle finestre. Sto anche curando personalmente il progetto bagno. Da 2anni. Ma non abbiamo fretta...
Insomma, per tornare ai vagabondi , che li possa beccá un fulmine! Oltre all'ammazzata per ripulire casa, abbiamo dovuto ricomprare materassi, cuscini, asciugamani e altre 100 corsette del bazzo, con il risultato che stó giochetto ha messo a dura prova il budget delle vacanze.
Piú ci penso e piú mi sale la carogna!

sabato 10 agosto 2013

Genetliaco, sushi e valle

Su come, quando e cosa abbiamo trovato qui in casetta di montagna vi racconto poi. La connessione fa schifo , ci metto un tempo quasi biblico per scrivere un post, quindi ora ne scrivo uno breve, poi mi dilungherò su l'altro appena scendo ad Aosta e la connessione torna ad essere una cosa  degna di essere chiamata internet e non "cricetochecorrenellarotella". In effetti nemmeno so se riuscirò a finire e postare questo e nemmeno correggerò eventuali errori. Impossibile rivedere e sistemare. Si rischia la perdita totale di quanto appena scritto...
Ieri l'adolescente ha compiuto 15 anni. Io ho compiuto 15 anni in più da quando è nato. Pensiero cretino ma sufficiente per farti prendere un colpo!
E per il suo compleanno " sfigato" perchè non aveva nessun amico, perchè gli tocca festeggiarlo qui,  costretto a vivere in una baita, in mezzo alle montagne e non sul bordo di una piscina e soprattutto perchè , per un motivo inspiegabile, costretto anche a camminare in salita, per tutti questi motivi quindi, ha cominciato da giorni prima ad elencare una serie di richieste.
La prima di essere svegliato con le frittelle American style, i pancakes sommersi di sciroppo d'acero, di andare a mangiare sushi, di ricevere una cospicua somma di denaro, di fare una mega-grigliata  la sera con tutti i nostri parenti valdostani, di poter arrostire  toffolette sul fuoco, vedere fino a notte fonda gli episodi scaricati di "the big bang theory" e svariate altre cossette, come non rispondere personalmente al telefono per gli auguri, ma di farle smistare a me.
Quindi abbiamo consumato dell'ottimo sushi nelosto che a me sembrava il più lontano in assoluto dal concetto sushi. Qui dove il consumo di burro procapite è di circa 10 kg a testa all'anno e dove i formaggi stagionano indisturbati nelle grotte. In questa valle dove anche la panna ha una festa tutta sua e dove in questa stagione, fino all'autunno , le mucche combattono in tornei con un pubblico degno di una finale di coppa.  In Valle d' Aosta, forse, l'unico pesce consumato tradizionalmente è la trota. Ma forse nemmeno troppo. 
Prendere il sushi con le bacchette e immergerlo nella salsa, mentre dalla finestra del ristorante puoi ammirare le varie vette che circondano Aosta, devo dire che ha un gusto tutto speciale. 
L' adolescente se n'è è altamente fregato del panorama, del contesto e del consumo di burro procapite e si è strafogato. Io ho ringraziato di non aver trovato fettine di fontina sotto il salmone. Al "sushi 
concio" non ero ancora pronta. 

martedì 6 agosto 2013

La minestra sul tetto che scotta

Ore 9.00. Sul fornello già sta cuocendo riso e lenticchie. Anche se la stagione è più da pomodori e tonno, a l'homino, a me e all'adolescente piace molto ( all'homo meno perchè è repellente alle minestre). Solitamente non sono così solerte nel preparare il pranzo, non sono di quelle ( che riscuotono da parte mia ammirazione e invidia) che la mattina al lavoro: " ho già preparato il sugo..."
Però vista la combinazione di caldo fotonico+minestra gennaio style, la preparazione mattutina si rende necessaria. Anche perchè in questa stagione la minestra va servita fredda, si, proprio come la vendetta...
Quindi una volta cotta la travaso in una bella insalatiera capiente e la metto li a freddare con tutta calma. Dopo quasi 2h era ancora tiepidina!! Ma verso ora di pranzo era perfetta, di temperatura e di consistenza. Un filo di olio, una spolverata di parmigiano e già  pregustavamo il nostro pranzo.
Essendosi svegliato in giusto orario di pranzo, l'adolescente si presenta in cucina.
Veniva in quel momento informato dalla medesima sulla composizione del pranzo,  facendo ingenuamente anche richiesta di aiuto per l'mpiattamento e nella organizzazione della tavola, non lesinando particolari sulla preparazione e sui tempi di raffreddamento, indicando anche la sola necessità di un filo d' olio e poco parmigiano.
L' adolescente rispondeva con un laconico e quanto assente "ok" che doveva farmi capire la sua non totale presenza mentale, ma io , in totale senità mi dirigevo al bagno per tornare solo dopo pochi minuti.
Tavola apparecchiata. Ok.
Minestra nei piatti. Ok.
Calda?????????
" l'ho passata un pò nel microonde...era fredda!"

domenica 4 agosto 2013

Tu chiamale se vuoi, emozioni.

Io, l' homo e l'homino, siamo sbarcati in un noto parco tematico, pieno di giostre, montagne russe con vari gradi di brivido, migliaia di metri cubi d'acqua pronti per " fracicarti", bambini urlanti con genitori al seguito che si dividevano tra: rassegnati e gasati. L' homo non so dire bene che faccia avesse, io invece ero nella categoria dei gasati...
Il problema é che io sono cresciuta in Belgio, dove i parchi a tema esistevano giá 40 anni fa, mentre noi stavamo ancora con roba livello fiere di paese, " calcinculo", macchinine a scontro e Tagatá ( che resta quest' ultimo,comunque, un mito!).
Le montagne russe, le prime della mia vita, le avró provate intorno ai 4 anni, vicino al mio babbo, contentissimo di portarmi li sopra e lontano da mia madre, contrariata perché mio padre mi stava portando proprio li sopra.  Ahó, io mi sono imprintata a quel livello di eccitazione e forse é proprio quello il problema. Se una a 4 anni, decide che quel brivido é il suo brivido, poche cose dopo saranno sufficienti per continuare a vivere in uno standart diciamo, normale. Le montagne russe, poi, io le ho cercate per il resto della mia vita e devo dire che mi é riuscito pure piuttosto bene. L'emozione e l'incertezza della salita, l'attesa emozionante, la discesa da urlo, tra paura e  gioia, carica di liberazione, il giretto defaticante, allegro e spensierato, l'arrivo con frenata brusca. Cazzo é finita...
Poi ci sono alcune varianti. Quella dove si paga il biglietto ogni volta e quindi al massimo te ne poi rifá un altro di giro e quella del parco a tema, dove paghi un botto all'ingresso ( e potrei parlare un'ora di prezzi pagati in anticipo nella vita), ma dove se vuoi, ti puoi sfinire di salite e discese, basta che rifai la fila...o trafila, a seconda dei casi e delle metafore che volte trovare anche voi con la vostra avventura di vita.
Vabbé ,smetto di divagare con parallelismi spiccioli tra vita e giostre, anzi  attrazioni, come vengono chiamate oggi, altrimenti la mia amica Psic si diverte troppo.
La cosa strafiga di ieri invece é stata che l'homino si é rivelato un impavido che nemmeno x ci immaginavamo e devo dire che mi sono sentita ripagata da anni e anni di attesa e frustrazione con l'
adolescente, il quale se n' é strafregato dei parchi a tema e delle " attrazioni", ha bocciato qualsiasi mio lancio entusiastico sotto giostre che dicevano solo: "salimi! salimi!" con un fermi e tranquilli " no, vai da sola!". Tanto per farvi capire...per lui il ponte tibetano le parco giochi, quello che collega di  solito una triste torre ad un triste scivolo, ecco, quello era un pericolo vero, da affrontare con urli e pianti oppure da ignorare totalmente ( ovviamente le volte in cui lo affrontava era solo perché io gli rompevo i maroni fino allo sfinimento). Salvo poi, il giorno del suo decimo compleanno, lasciarci senza parole perché ha completato un percorso avventura devo dire , di tutto rispetto. Con ponte tibetano vero, carrucole e passaggi complicatissimi. Tutto a oltre 5/6mt da terra...episodio mai piú ripetuto. Fatto, finito,  archiviato.
L'homino ieri si é sparato quasi tutte le attrazioni, eccitato , spaventato, divertito e assolutamente senza smettere di parlare un istante.
Noi pure. Il papá ne avrebbe evitate almeno la metá. Il figlio lo ha costretto. Ne é venuta fuori una serata meravigliosa. Tra l' altro, se mai vi venga voglia di provare tale esperienza, vi consiglio sempre il biglietto serale. Lo abbiamo anche in altri parchi. Costa la metá , non fa caldo e dalle 17.00 alle 23.00( ma alcuni anche alle 24.00)  c' é tutto il tempo per fare le attrazioni a volte anche senza un briciolo di fila. Portatevi un cambio.