lunedì 2 agosto 2010

Maii! Ita One Alla Ina

Il viaggio di ritorno da Livorno a Roma ( e vicecersa) per me è sempre stato noiosissimo.
Anche se in realtà ora sono solo poco più di 3h e 1/2 un tempo, quando c'era solo l'Aurelia a 2 corsie , a me sembrava infinito.
E in realtà un pò lo era.
Ci volevano più di 6/7 ore. Se ci mettiamo anche mio padre che prendeva al volo qualsiasi occasione per deviare e concederci un "fuori programma", i panini con l'arrosto da mangiare fermandoci (ma mio padre poi li mangiava sempre guidando) , il giro rituale dentro Grosseto e i già presenti cantieri per la doppia corsia, abbiamo anche toccato punte delle 9 ore!
All'andata io non vedevo l'ora e quindi questo viaggio non lo sopportavo . A ritorno ero triste e allora lo odiavo proprio.
Comunque sarà anche il fatto che ormai in me è stato imprintato in un certo modo, al giro di boa di Grosseto a me sembra sempre che manchi ancora una vita.
E infatti al circa il 170 chilometro anche il nano ha cominciato a dare segni di impazienza. I restanti 150 km potevano divetare un inferno se non fosse venuto in nostro soccorso il nostro amico, l'Ipad di famiglia!
Grazie al collegamento volante internet abbiamo cominciato con un soft Zecchino d'oro per poi finire non so come , in un trash-revival anni '60 e per la precisione le nostre attenzioni si sono focalizzate su una Rita Pavone d'annata.
A questo simpatico momento sia l'adolescente che il nano hanno partecipato con entusiasmo inaspettato e quindi mi sono poi anche lanciata nella spiegazione del revival del revival , facendo vedere i video di Ivan Cattaneo...fino a questo punto non hanno retto.
Il nano ha urlato e l'adolescente ha detto "ma perchè è così truccato?". A quel punto non sapendo bene cosa spiegare sulla discutibile sessualità di Ivan Cattaneo (che per la cronaca era veramente troppo avanti!!), sono tornata a Rita Pavone.
La "pappa col pomodoro " è andato alla grande, tanto da rivederlo quelle 10/20 volte di fila, cogliendo tra l'altro l'occasione irripetibile di invogliare l'adolescente a leggere il "giornalino di Giamburrasca".
Si è egregiamente difeso anche "sul cocuzzolo della montagna" e "il Geghegè".
Ma un tripudio è stato rivolto alla mitica "palla pallina" che "su un piede sto ".
L'adolescente (noto per la sua non proprio massima agilità e coordinazione) non si capacitava di come si potesse saltare e far girare contemporaneamente a pallina con tale disinvoltura ( e la Rita cantava pure mentre faceva ciò!).
Il nano batteva le mani. Capirai una canzone dove si ripete una trentina di volte la sua parola preferita : palla e pure pallina!
Per chi non la ricordasse : http://www.youtube.com/watch?v=DUFkkau1nto&feature=related
saltate pure i primi 6, 30 minuti.
E ora la nota storica.
Questo è quanto mi è sempre stato raccontato , anche da persone al di fuori della mia famoglia , quindi nonna e mamma escluse.
Pare che le mie prime parole siano state dedicate proprio a questa canzone.
La leggenda vuole che io di appena poco più di un anno (ma qualcuna sosteneva anche meno!) me ne stavo sul terrazzino di mia nonna a Livorno , nel cortile intrno , dove affacciavano anche altri terrazzini.
Ad un certo punto comincio a dire "Maii!  Ita one alla ina! "
Ora , sulla parola "Maii!" non ci furono da subito dubbi. Si trattava di Mari , la signora del piano di sopra che io spesso chiamavo.
Il resto delle parole erano ignote.
Ovviamente , siccome io continuavo a ripeterle all'infinito , indispettita anche dalla pochezza del pubblico che avevo a disposizione, ben presto oltre Mari si affacciarono un pò tutte le signore della palazzina e ognuna a dire la sua.
Dopo un bel pò di tempo in cui questo "canzoniere" andava avanti e con me sempre più isterica , la signora di sotto , famosa conoscitrice di canzonette e fervida lettrice di "sorrisi e canzoni" (lo ha continuato a fare fino alla sua morte) svela il dilemma..."ma non è che sta dicendo Rita Pavone Palla Pallina?".
Sentendomi finalmente compresa ho battuto felice le mani e me ne sono andata, lasciando Mari , nonna , mamma e vicine a commuoversi e a commentare la mia precocità ma soprattutto la mia incredibile intelligenza!
"dè 'apisci? Rita Pavone Palla Pallina? ma 'ome avrà fatto? ma 'ome l'avrà capito? e poi dì bellina! dai e dai 'he lo ripeteva perchè non un si 'apiva..." (leggetela senza C dato che l'evento si svolge in un cortile livornese).
Come l'avrà capito??
In un'epoca di mezzi di comunicazione scarsi come gli anni '60, mia madre riusciva comunque a tenere la radio accesa 18 ore su 24.
Quello era il tormentone del momento...magari stavo cercando di dire che Rita Pavone con Palla Pallina ci aveva rotto i coglioni.
Ma poi per anni ho visto gente massacrarsi le caviglie con quell'aggeggio infernale.
Rivederla però che effetto. Adesso a distanza di secoli lo posso dire che era una grande?
O ce pija male?

Nessun commento:

Posta un commento