venerdì 26 agosto 2011

Lo chalet assassino ( qualcosa degno di Stephen King)

E mi sembrava strano!
Per qualche giorno ho pensato di essere in vacanza.
Passeggiate, sentieri silenziosi, marmotta watching, taglieri di moccetta,lardo,miele e casatgne, l'adolescente piegato al volere della montagna e la famiglia finalmente runita senza stress da lavoro e città...
Poi un giorno di pioggierella e noi che guardiamo il vecchio chalet nel bosco con aria compassionevole, consapevoli che non possa bastare tagliare l'erba e fare progetti su come e quando finire l'appartamento sotto in sospeso da anni.
Mai guardare uno chalet di 30 anni con aria compassionevole, lui se ne approfitterà e sarà la fine.
Ti farà scontare anni e anni di trascuratezza e di uso indiscriminato, ti farà scontare il sovraccarico causato da cene con amici, sconterai tutte le volte che ti sei scordato di passare l'olio protettivo, di ispezionare le tubature e pulire le grondaie.
LUI ha resistito anni in stato di catalessi, dandoti la sensazione di essere autorigenerante e indelebile al tempo e alle intemperie, solo per questo momento.
Il momento in cui lo guarderai e dirai: "oggi mi dedico ad un pò di lavoretti, è tanto che non faccio niente per questa casa, che ne dici amore?"
Lo chalet sa benissimo che su tutte le altre mogli dell'homo non poteva fare affidamento. Ha capito subito invece che a me poteva sfruttarmi e spremermi come un limone.
Per troppo tempo nel silenzio della notte ho progettato come avrei potuto sistemare qui e rimettere a posto di la. Ha sentito il mio organo preposto al bricolage lavorare e ha annusato la mia manualità, nonchè la mia idiozia e ha goduto nel sentirmi rispondere: "ma certo amore...che sarà mai? Lo sai che mi piace fare queste cose. Per un giorno..."
Noi ci immaginavamo scene tipo film americano (sempre stì cazzo di film americani che ci hanno mutato la visione della vita e falsato le aspettative per sempre), lui che rimette su una staccionata, spennella qualche cosa e lei che sistema le aiuole.
In effetti un paio di mie aiuole ci sarebbero pure. Il problema è che quelli che hanno tagliato l'erba se ne sono fregati degli avvisi e hanno falciato via gran parte delle erbe aromatiche e raso al suolo il mio giardino alpino. Quindi in attesa di veder rispuntare qualche getto dal terreno, mi sono ingenuamente messa a risistemare il bagno che lo avevo sul gozzo da anni; l'homo invece ha gestito le pratiche: "titolare d'impresa edile per parere sullo stato dello chalet" e " vedo di chiudere quel nido di formiche".
Il bagno sembrava una morbida causa.
Tolgo stè stecche e la plastichina di rifinitura da intorno la vasca, smuffo, pulisco e ripasso il silicone bianco antimuffa per bene. Un paio di ore ed è fatta. Ovviamentemancoperuncavolo!
Togliendo e grattando ho scoperto che sotto la plastichetta protettiva c'era del bel legno e a quel punto invece di fuggire a gambe levate da tutto quello che ne poteva conseguire mi ci sono ficcata con tutte le scarpe, lanciandomi in una ristrutturazione in piena regola, con tanto di pannello decorativo/funzionale che sto ancora preparando, siamo così a circa 3 giorni di lavoro ancora non concluso.
A l'homo è andata peggio.
L'impresario (qui chiamano così il titolare di un impresa edile, ignari del fatto che i non valdostani ogni volta si chiedano in che ramo del mondo dello spettacolo esso possa collocarti), ha fatto un diagnosi impietosa, prevedendo crolli e catastrofi se non ci fossimo affidati a lui per la modica somma di circa 20.000 eurini, mentre l'ingegnere garbato e senza traccia di R ci ha fatto una diagnosi più soft (niente crolli per ora) ma interventi al più presto. Si è parlato di iniezioni di resina, anzi di "vesine" e di "intevventi sul muvo di contenimento che affonda nella tevva, facendo pvima dei cavotaggi". Il suo preventivo non ci è ancora pervenuto.
Ma il bello è venuto dopo, quando "provo a vedere SE PER CASO ESCE QUALCHE FORMICA, spruzzo qui un pò di insetticida..."
Il QUI sarebbe stata la nostra camera da letto, dove avevamo sentito cedere un pò il pavimento in un punto e uscire ogni volta 2/3 formiche, però belle grosse (a volte ce ne siamo anche riporate qualcuna a roma).
Lui spuzza, io lavoro nel bagno, l'adolescene in delirio da compiti e il nano schiaffato strategicamente su cartone.
Lui dice: "ne è uscita qualcuna, abbastanza direi...però nemmeno troppe. Si vede che non era un nido grande. Dopo ne spruzzo un altro pò..."
Io vado a lavare un pennello alla fontana giù, alzo gli occhi e vedo il lato della casa letteralemente nero e brulicante.
Migliaia di formiche impazzite che cercavano di fuggire, alcune cercavano di rientrare, altre con uova in groppa, molte morivano in in attimo, fuchi stupidi che essendo solo fecondatori non sapevano nemmeno perchè dovevano fuggire, operaie, sentinelle, guerriere, un mare di formiche grandi e nere allo sbando. Avevamo trovato l'ingresso del nido.
Una scena che aveva il sapore di un post guerra nucleare...
Uno strazio immenso e tristissimo soprattutto per l'homo che nel suo cammino di vita, ha abbracciato da tempo filosofie e approcci di totale pace e tolleranza.
Lui che quando viveva a Palermo condivideva il bagno con una zanzara.
Lui che dice di essere immune alle punture perchè non uccide mai nessun essere dotato di ali e pungiglione e che da anni studia l'organizzazione delle formiche e sogna di possedere un formicaio tutto suo.
Quando ci era sembrato possibile che il più fosse uscito,abbiamo espolrato quel "vuoto" sotto il pavimento.
La suocera anni fa aveva fatto ricoprire il pavimento originale di legno con un laminato simil legno.
Alzato quello non potete capire cosa c'era sotto, anzi cosa non c'era.
Non c'era più niente. Pavimento, travi, isolante, tutto ridotto in segatura.
Poi ci siamo informati leggendo un pò tutto quello che abbiamo trovato in rete.
Siamo risaliti alla razza, formica carpentiere.
Con le mandibole mangia il legno e poi lo risputa sotto forma di segatura e si costriuisce così il nido, distruggendo case, alberi, travi e palizzate.
Appena riesco allego delle foto.
Insomma, sono 3 giorni che lo chalet pretende di essere disinfestato.
Noi in pratica abbiamo mandato giù chili di insetticida, non abbiamo più una camera da letto, dormiamo accampati con il materasso a terra nell'altra unica stanza e abbiamo formiche scampate alla carneficina che si aggirano per casa disperse.
La prima notte l'homo ha dormito con una cucchiarella in mano e in automatico, durante uno strano dormiveglia, abbatteva formiche fregandosene ormai di qualsiasi filosofia zen di pacifica convivenza.
Io mi sono raggomitolata sul diavano ermeticamente chiusa nella trapunta, il nano durante la giornata andava in giro con il martello a schiacciare formiche e l'adolescente si è chiuso " nei miei appartamenti" con nintendo, fumetti e micia, lamentandosi di come " questa vecchia casa" dia solo problemi.
Per riempire la voragine abbiamo impigato altri 2 giorni e svariati chili di malta e autolivellante nonchè vari tubi di poliuretano espanso, materiale che io adoro.
Nel frattempo, siccome lo chalet non era pago della vendetta, sono stati messi in piedi altri 2 micro cantieri.
Palizzate e grondaie.
La prima cosa è in sospeso causa pioggia e la seconda pure sempre per lo stesso motivo.
È stato anche assoldato un operaio per aiuare l'homo nei compiti più pesanti e l'adoelscente si è divertito ad andare nel bosco a reperire i tronchi per le palizzate. Ovviamente sotto ricompensa.
Domani mattina presto l'operaio sarà qui per esaurire gli ultimi riti votivi in onore dello chalet, dove il sangue versato in suo onore sarà solo quello del nostro portafogli.
Con quello che ci sta costando ci venivano almeno 2 settimane di pensione completa per 4.
Speriamo solo che ora per qualche anno lo chalet sia sazio.
Sono sicura che almeno 2/3 mie care amiche, alla lettura di questo post, avranno un attacco di panico ;)))))












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2 commenti:

  1. ....che faccio, disdico acquaviva???? Volevo giusto chiederti che minchia di fine avevi fatto....davvero non immaginavo l'invasione di formiche....cioè, per carità, ti immaginavo indaffarata,come nella media estiva,ma davvero non credevo che potessi arrivare a questo punto.
    Ad ogni modo, amica mia, io e te dovremmo essere ad Acquaviva il 7 settembre ad ora di pranzo, armi e bagagli e pronte x 4 giorni di totale cazzeggio. E' plausibile??

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  2. Si, ho sentito anch'io sta storia delle formiche giganti.
    Qui in Svezia dove le case hanno molto legno nella struttura, sono temutissime, e vengono avvelenate senza pietá appena se ne vede una.
    Si dice (ma non so se é vero) che un'altra specie di formiche, quella che fa nidi enormi di aghi di abete, le tenga lontane.

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