martedì 30 luglio 2013

Lo IUS Adolescentia

Se in questo periodo di silenzio alcune cose sono cambiate, altre invece ristagnano immobili in un continuum di identicitá. Il nano per esempio, non posso piú effigiarlo in tal modo essendo egli cresciuto non poco. In altezza (ma non in peso) , in evoluzione e abilitá varie, in linguaggio e ragionamento, tanto da meritarsi il titolo di "homino". Magari con il linguaggio dobbiamo ancora sistemare qualcosa peró... L'adolescente invece non posso ancora smettere di chiamarlo cosí. Primo perché ce sta ancora dentro de brutto, secondo perché come ancora appartenente alla fascia d'etá compresa tra i 12 e i 16 , gli spetta di diritto.
Ancora risponde acido e in netta contraddizione, di default , a prescindere  dall' argomento e dalla propria posizione ( a volte nemmeno si accorge di essere d'accordo con la "controparte" , tra l'altro quasi sempre rappresentata da me o da un prof a caso). Si sente sempre, dico sempre, tirato in causa, chiara manifestazione dell' egocentrismo adolescenziale. Ma questo porta inevitabilmente  a : 1- si impiccia di ogni cosa e vuole dire la sua su tutto. 2- si convince di essere al centro di una congiura architettata alle sue spalle a scelta tra: i suoi migliori amici, noi, i professori, i suoi non migliori amici, suo fratello, il condominio, eventuali conoscenti e passanti. 3 non afferra al volo l'argomento,  si tira in ballo da solo, ( sostenendo di essere l' argomento della discussione) e con atteggiamento da coda di paglia comincia a dire:  " che cosa c'é? che cosa vuoi?che cosa ho fatto?" , unito al movimento della mano tipico.
Ogni volta che gli viene fatta notare una cosa, guarda in alto con movimento rotatorio degli occhi, emettendo un mugolio che ha come unica lettera la M...mmmmmmmmh, che sfocia poi nell'invetabile " mmmmmmmammmamiaaaaaa".
Dorme in una cuccia. Ammucchia chili di vestiti sulla sedia. Puzza. Mangerebbe schifezze (ma in questo non  è lasciato esprimersi). Vede serie americane buttato sul divano. Pratica sport con una voglia pari a quella che ha un condannato di andare verso il patibolo. Autonomia nello studio, questa sconosciuta.
Per il resto é adorabile. Per quello che avanza dopo che gli ormoni hanno fatto man bassa dei neuroni, ovvio.

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