mercoledì 20 giugno 2012

Dico la mia sul poeta. senza romperlo però.

Comunque qualcosa su Pascoli la devo dire pure io.
Sono più riflessioni, emerse da un ripasso forzato e da una certa maturità, che ti fa vedere e capire cose che prima non vedevi nella sua assurdità e soprattuto nella fissità delle nozioni imposte a scuola.
Ma come stava sto' pover'uomo?
Non vorrei qui sminuitre la sua grandiosità, la sua bravura e la sua bellissima poesia, ma era un pochetto da psychiatric help 5 cents.
Tentavo oggi di capire, insieme all'adolescente, come un individuo così disagiato, oggi non avrebbe forse trovato spazio nella società, mancando quella fetta fondamentale di estimatori e fruitori della poesia.
Lui aveva trovato il canale per esprimere il suo protetto mondo, nella cultura e nella poesia, ma oggi cosa sarebbe stato?
Un politico lo escluderei.
Un professore universitario? Probabile. Ma di quelli solitamente definiti "strani", burberi, senza discepoli e senza, per fortuna, leccaculi accondiscendenti e fastidiosi. Ma forse così è stato veramente.
Però lo vedrei più come un cantautore alla Guccini, anche se non ci siamo con le tematiche...sono agli antipodi. Va bene la vita semplice e contadina. La provenienza pure. No, uno rifiuta il comunismo e si rifufgia nella religone, l'altro è stato la voce della protesta e della lotta. No...anche se per le metafore, le parole onomatopeiche ci starebbe pure...io un pò ce lo vedo a calacare l'accento su certe parole:
"come le brocche dei biancospini" , "garruli trastulli", "Da un immoto fragor di carriaggi"...
Certo che lo vedrei anche uno chansonnier alla Brassens, ma non come il Faber no, li non ci siamo.
Allora cerco di ricolllocarlo.
Mi viene però da pensare con tristezza che oggi sarebbe potuto cadere nel baratro di una dichiarata e riconosciuta depressione, che allora non era ancora così definita. Era catalogata come stranezza da artista.
Certo che se ancora oggi avesse insistito sulla negazione della ricerca scientifica, da uno psicanalista non ce lo vedo andare....
"allora Giovanni, dimmi. Parlami ancora delle tue sorelle. Perchè continui a considerare il matrimonio di Ida come un tradimento? Ne abbiamo già parlato vero? Lei non è tua madre e nemmeno tua moglie. E poi Giovanni, tutti in quella casa insieme..."
Imbarazzante.
O forse peggio,  sarebbe caduto nel passaggio tra un cim all'altro. Forse avrebbe riempito le sue stanze di fogli scritti o forse, voglio pensare, avrebbe trovato una via alternativa per cavarsela.
E forse, alla fine,  avrebbe anche ceduto al sesso, chi lo sa?
Per fortuna che di fondo doveva essere veramente un brav'uomo, che rifiutava a priori la violenza. Altrimenti una bella carriera da serial killer non gliela toglieva nessuno.
Si perchè Giovanni rifiutava il sesso, si costrinse ad una castità volontaria e non ebbe rapporti affettivi con le donne, privilegiando i rapporti con le sorelle.
Un pò morboso direi. Vedeva l'erotismo come parte integrante della perdizione delle grandi città, sesso tentatore e generatore di malefici.
Figuratevi se avesse visto questo trionfo di culi in tv o se avese assistito alle esternazioni e alle vicende del nostro ex presidente.
Roba da fargli perdere la testa definitivamente.
No,  Pascoli deve restare dov'è, è un uomo di quel tempo e solo immaginarlo nel nostro di tempo, mi sembra una violenza.
Anche perchè, si magari era un filo socipatico, ma le sue poesie mi incantano.
Il mistero dell'infinito , la natura madre severa e tollerante e le sue metafore soprattuto, mi avevano colpito già in quell'età che certe parole non riescono solitamente a trapassare la corteccia dell'indifferenza adolescenziale.
Ma devo dire grazie ad un Professore letterato ed illuminato, che in prima prima media cominciò da Montale, per snodare poi le sue lezioni attraverso Ungaretti, Pascoli, Leopardi e San Francesco d'Assisi, con piacevoli pause da Jacopone da Todi  e Dannunzio. Ricordo la stranezza nel sentire la voce di Montale sui dischi che questo professore ci portò da ascolatare in classe.  Un professore così non è più ripassato nei miei anni di studio a venire.
Quindi chiudo qui  il mio giro di riflessioni e ringrazio ancora il proff.

1 commento:

  1. Mitico, il tuo prof...ce ne vorrebbero a quintali, di insegnanti così!

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