martedì 12 giugno 2012

L'adolescente va all'esame. E la mamma non dorme...

Domani l'adolescente comincia gli esami di terza media.
La cosa pare non turbarlo affatto, anzi, tutta questa ansia che gli gira intorno lo disturba un pochino...
Sinceramente non capisce perchè noi tutti ci affanniamo così tanto nel voler leggere la tesina, perchè persone care si prendano la briga di sacrificare del tempo per venirlo ad aiutare e soprattutto perchè io abbia deciso di spendere tutti questi soldi per intensificare gli appuntamenti con le varie insegnanti delle ripetizioni. Lui continua a camminare lento, a mangiare con lentezza disumana e si rammarica della tv che non gli faccio vedere con dovizia.
Continua a dire che non ci dobbiamo preoccupare, che sa tutto perchè ha parlato con gli insegnanti e lo hanno tranquillizzato. Gli stessi insegnanti che mi hanno mandato a chiamare varie volte per avvertirmi, che lui stava e sta, troppo tranquillo.
Ma se di tranquillità pacifica, ottimista e soprattutto consapevole, potessi parlare, di problemi non ce ne sarebbero.
Chi non vorrebbe un figlio tranquillo, perchè sa di poterlo essere e soprattuto fa di tutto per continuare a restare in tale situazione?
Qui invece stiamo parlando di una tranquillità debosciata e inconsapevole, assolutamente non governata e  che potrebbe riservare sgradevoli sorprese.
Ma lui è pacifico e beato. Il suo sopracciglio è steso e non accenna a nessun movimento che faccia affiorare tensione.
E mentre l'insegnante di francese aspetta per cominciare, lui succhia un ghiacciolo alla menta, portando con una flemma da orticaria, un quaderno alla volta dalla sua stanza.
Ieri, mentre quella di inglese si dava da fare per far si che la sua lettera d'esame potesse risultare fluida e interessante, lui alzava gli occhi al cielo e verso l'orologio, sicuramente chiedendosi il perchè di tale strazio.
Domani lo dovrò buttare giù dal letto come ogni mattina e io invece sarò uno straccio perchè non avrò chiuso occhio. Però cavolo, ricordo che un pochino di tensione io alla sua età la provai.
 Ricordo la notte agitata e la sveglia di spontanea volontà all'alba. Poi però del resto non ricordo proprio nulla. Ricordo solo il giorno della pubblicazione dei quadri, di sabato mattina, durante il mercato e il mio orgoglio nel leggere "BUONO" vicino il mio nome.
Certo, non era un ottimo, però a me sembrò tantissimo, perchè avevo studiato, secondo me, per bene.
Insomma, fu una questione di coscienza tra me e me e con quel risultato mi sentii giustamente ripagata.
Ricordo anche che quel giorno, il famoso Robertino De Cristofaro, svenne sui sacchi della terra del venditore di piante, perchè non credeva ai suoi occhi nel leggere di essere stato promosso.
E tutti intorno a fare festa, contenti per noi e contenti per lui. I più contenti comunque, erano i professori che finalmente avevano risolto la pratica "De Cristofaro".....


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