domenica 4 agosto 2013

Tu chiamale se vuoi, emozioni.

Io, l' homo e l'homino, siamo sbarcati in un noto parco tematico, pieno di giostre, montagne russe con vari gradi di brivido, migliaia di metri cubi d'acqua pronti per " fracicarti", bambini urlanti con genitori al seguito che si dividevano tra: rassegnati e gasati. L' homo non so dire bene che faccia avesse, io invece ero nella categoria dei gasati...
Il problema é che io sono cresciuta in Belgio, dove i parchi a tema esistevano giá 40 anni fa, mentre noi stavamo ancora con roba livello fiere di paese, " calcinculo", macchinine a scontro e Tagatá ( che resta quest' ultimo,comunque, un mito!).
Le montagne russe, le prime della mia vita, le avró provate intorno ai 4 anni, vicino al mio babbo, contentissimo di portarmi li sopra e lontano da mia madre, contrariata perché mio padre mi stava portando proprio li sopra.  Ahó, io mi sono imprintata a quel livello di eccitazione e forse é proprio quello il problema. Se una a 4 anni, decide che quel brivido é il suo brivido, poche cose dopo saranno sufficienti per continuare a vivere in uno standart diciamo, normale. Le montagne russe, poi, io le ho cercate per il resto della mia vita e devo dire che mi é riuscito pure piuttosto bene. L'emozione e l'incertezza della salita, l'attesa emozionante, la discesa da urlo, tra paura e  gioia, carica di liberazione, il giretto defaticante, allegro e spensierato, l'arrivo con frenata brusca. Cazzo é finita...
Poi ci sono alcune varianti. Quella dove si paga il biglietto ogni volta e quindi al massimo te ne poi rifá un altro di giro e quella del parco a tema, dove paghi un botto all'ingresso ( e potrei parlare un'ora di prezzi pagati in anticipo nella vita), ma dove se vuoi, ti puoi sfinire di salite e discese, basta che rifai la fila...o trafila, a seconda dei casi e delle metafore che volte trovare anche voi con la vostra avventura di vita.
Vabbé ,smetto di divagare con parallelismi spiccioli tra vita e giostre, anzi  attrazioni, come vengono chiamate oggi, altrimenti la mia amica Psic si diverte troppo.
La cosa strafiga di ieri invece é stata che l'homino si é rivelato un impavido che nemmeno x ci immaginavamo e devo dire che mi sono sentita ripagata da anni e anni di attesa e frustrazione con l'
adolescente, il quale se n' é strafregato dei parchi a tema e delle " attrazioni", ha bocciato qualsiasi mio lancio entusiastico sotto giostre che dicevano solo: "salimi! salimi!" con un fermi e tranquilli " no, vai da sola!". Tanto per farvi capire...per lui il ponte tibetano le parco giochi, quello che collega di  solito una triste torre ad un triste scivolo, ecco, quello era un pericolo vero, da affrontare con urli e pianti oppure da ignorare totalmente ( ovviamente le volte in cui lo affrontava era solo perché io gli rompevo i maroni fino allo sfinimento). Salvo poi, il giorno del suo decimo compleanno, lasciarci senza parole perché ha completato un percorso avventura devo dire , di tutto rispetto. Con ponte tibetano vero, carrucole e passaggi complicatissimi. Tutto a oltre 5/6mt da terra...episodio mai piú ripetuto. Fatto, finito,  archiviato.
L'homino ieri si é sparato quasi tutte le attrazioni, eccitato , spaventato, divertito e assolutamente senza smettere di parlare un istante.
Noi pure. Il papá ne avrebbe evitate almeno la metá. Il figlio lo ha costretto. Ne é venuta fuori una serata meravigliosa. Tra l' altro, se mai vi venga voglia di provare tale esperienza, vi consiglio sempre il biglietto serale. Lo abbiamo anche in altri parchi. Costa la metá , non fa caldo e dalle 17.00 alle 23.00( ma alcuni anche alle 24.00)  c' é tutto il tempo per fare le attrazioni a volte anche senza un briciolo di fila. Portatevi un cambio.

1 commento:

  1. Noi ancora non siamo andati con le Gnome.
    In 5 ci vuole un mutuo, anche per il serale...

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